La supplente

di Giuseppe Manfridi

regìa di Claudio Boccaccini

con  Silvia Brogi

musiche di Antonio Di Pofi

aiuto regìa  Simone Perronace, Marzia Verdecchi

voci fuori campo Laura Buono, Simone Crisari, Alessia Francescangeli, Ivana Infurna, Lenni Lippi, Davide Maria Marucci, Clementina Piazza, Ignazio Raso, Giuseppe Roselli, Ariele Vincenti

scene Massimo Tomaino

collaborazione artistica Giuseppe Roselli – tecnico luci e fonica Erika Li Causi – foto Laura Buono – grafica Akhu

 

Sinossi

Un’ora di spettacolo che corrisponde a un’ora di supplenza.

Durante quest’ora il pubblico è investito di un ruolo preciso, al pari di colei da cui è fronteggiato. Gli spettatori, infatti, comprenderanno ben presto di costituire la scolaresca per la quale una donna, ingombra di insondabili segreti, è stata chiamata a improvvisare una lezione sui poeti risorgimentali. Nulla di più scolastico, nulla di più ginnasiale. Sarà un caso, ma l’argomento non coglie impreparata Stella, la supplente, che parlando d’altro, in realtà sembra parlare di sé.

Il suo eloquio fa intuire una psiche sottoposta a profonde sofferenze tenute ostinatamente celate, mentre un contrappunto enigmatico scandisce il tempo della sua presenza nell’aula: schegge di frasi si intromettono a commentare quell’ora come se a pronunciarle fossero gli alunni stessi chiamati, successivamente, a deporre come testimoni di chissà quale drammatico avvenimento. Il che matura un clima da suspense, e strane tinte da racconto nero si spargono per la scena.

Forse a tratti si potrà anche sorridere, ma mai abbassando la guardia di un’attenzione crescente imperniata su due domande vieppiù pungenti: chi è quella donna? E cosa mai è stata in grado di fare a termine della sua inquietante lezione?