liberamente ispirato a “Il gioco dell’epidemia” di Eugène Ionesco
drammaturgia e regìa Claudio Boccaccini
musiche originali Massimiliano Pace
con Silvia Brogi, Maurizio Greco, Paolo Perinelli, Luigi Romagnoli, Domenico De Santi, Giuseppe Russo, Rita Grasso, Irma Carolina Di Monte, Claudia Potenza, Francesco Nannarelli, Daniele Serra, Teresa Di Gennaro, Monica Ramires, Ignazio Raso, Davide Maria Marucci, Ariele Vincenti, Mirella Martinelli, Laura Amadei, Dionisio Greco, Simone Perronace, Federica Perotta, Silvia Faccini, Lenni Lippi, Azzurra Caccetta
scene Giovanni Receputi – costumi Alessandro Lorenzini
luci e fonica Maurizio Scozzi – aiuto regia Erika Li Causi – collaborazione artistica Massimo Cardinali
direzione di scena Dionisio Greco Ufficio stampa Cristina Ditta – grafica Matteo Pluchino – service Feliciangeli – foto Riccardo Dell’Era
Sinossi
La vicenda si svolge ai giorni nostri, in un luogo imprecisato, e narra dell’improvviso insorgere e diffondersi di uno sconosciuto ed inarrestabile morbo che provoca nei contaminati una morte istantanea: un bel giorno – così, all’improvviso, senza che ve ne sia stata la minima avvisaglia – le persone prendono a morire come mosche, ‘a casaccio’.
Come si comporteranno gli individui di fronte a un fenomeno che supera l’immaginazione? Nello spettacolo è indagata la natura umana là dove essa meglio si rivela: di fronte all’inevitabile. La vita quotidiana è rivoltata e guardata alla lente dell’inesorabile. Tutti sono riconoscibili; lì dentro ci siamo anche noi. Il tema è affrontato in modo visionario e, come in ogni valida opera di fantasia, ci parla della realtà come e più chiaramente della realtà medesima.
Tragico e sinistro, horror, farsa e comico si mescolano. I toni e le atmosfere di un ‘musical gotico’ conferiscono allo spettacolo una grandiosa visione della commedia umana.