FRANCO CORDELLI – CORRIERE DELLA SERA – marzo 2004
Grande Garrone nello splendido spettacolo di Boccaccini
Fu scritto da Luigi Pirandello appositamente per le corde di un grande attore, Ruggero Ruggeri [….] Fatto sta che quest’opera così compostaè ancora oggi fonte intatta di fascino, di spiazzante genialità, di sarcasmo feroce, di amara modernità. L’edizione di Claudio Boccaccini rappresenta la prova tangibile di come sia non solo possibile ma forse necessario oggi rappresentare un grande classico rivisitandolo e reinventandolo senza però togliere nulla alla sua originale valenza, anzi rafforzandone le caratteristiche profonde e allo stesso tempo individuando percorsi ulteriori, originali. Fin dalla scena iniziale capiamo che la strada scelta da Boccaccini è quella della leggerezza, del ritmo, della modernità.[….] L’interpretazione di Matilde Spina restituita da Silvia Brogi è un miracoloso bilico di fragilità e temperamento, dolcezza e asperità, consapevolezze e stupori [….] Luigi Romanoli incarna un convincente Belcredi in vena di antipatia, snobismi e vacue futilità. [….] Riccardo Garrone trova nei panni di Enrico IV l’occasione per sfoderare un’interpretazione memorabile, il suo volto è qui maschera tragica e comica allo stesso tempo capace di commuovere e divertire. [….] Garrone entra a pieno merito nel ristrettissimo gruppo dei più grandi interpreti dell’Enrico IV di tutti i tempi. [….] La suggestiva musica originale di Antonio Di Pofi unita alla raffinatezza formale dei costumi di Stefano Cioncolini impreziosiscono ulteriormente questo Enrico IV a firma di Claudio Boccaccini, uno spettacolo emozionante e avvincente in ogni momento, uno spettacolo, l’avrete capito, assolutamente da non perdere.
ANNALISA VENDITTI – Italiaonline n. 339 del 26/03/2004
Un grande Garrone si misura con Pirandello
E’ molto difficile cimentarsi con un “classico” senza cadere nello scontato o, peggio, nel già visto. Ma le sfide più belle si giocano sempre, obietterà qualcuno, sui campi più difficili. Così l’Enrico IV di Pirandello è un bell’esempio di Teatro che, per nulla “intimorito” dall’aurea di un testo “sacro” e dall’illustre fama dei suoi precedenti allestimenti, si lascia guardare nell’assoluta semplicità delle sue forme e della sua intensità drammatica. Merito del regista, Claudio Boccaccini e merito degli interpreti, primo fra tutti uno straordinario Riccardo Garrone, indimenticabile nel ruolo del “folle” protagonista pirandelliano. La lucida pazzia emerge come un monito. Il passato investe il presente. L’illusione sconvolge, quasi tramortisce. Il suo Enrico IV è un uomo ferito che, dinanzi allo specchio della vita, intontito da una farsa prolungata oltre la normalità, si riappropria violentemente di ciò che gli è stato tolto. [….] Gli altri attori, Silvia Brogi, Maurizio Greco, Luigi Romagnoli, Beatrice Massetti, Giuseppe Russo, Maia Orienti, Claudio Morici, Claudio Lardo, Valerio Alessio Stati, Patrizio Pucello e Leonarda Imbornone, tutti degni di lode, si muovono con coraggio nelle trame di un testo in cui il Teatro si specchia nel Teatro, la finzione nella realtà, l’essere nell’apparire. E il capolavoro letterario resta tale, lasciando spazio alla scena contemporanea. Da non perdere.